Nel Cuore Della Notte by Laurell K. Hamilton

Nel Cuore Della Notte by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton [Hamilton, Laurell K.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788842916277
Google: zoz4kQAACAAJ
Amazon: 8842916277
editore: TEA
pubblicato: 2008-12-31T23:00:00+00:00


22

Il maggiore Walters, gli agenti di polizia, i tecnici della CSU e il medico legale dottoressa Polaski mi accolsero con una lista di lamentele. I loro computer portatili non funzionavano. I loro telefoni cellulari non funzionavano. Niente che fosse elettrico o a batterie funzionava. Ero stata io a gridare, prima? E perché avevo gridato il nome di Galen? Il glamour nasconde una quantità di magagne, e sia Galen sia io eravamo ben capaci di nascondere il nostro stato. Finché nessuno ci avesse toccato, scoprendo così che avevamo gli indumenti lordi di sangue, eravamo a posto.

«Non sapevamo bene cosa sarebbe successo alla vostra tecnologia moderna, qui dentro. Mi spiace che non funzioni», dissi. Era necessario che evitassi l'argomento grida, ma non volevo che Walters s'irritasse con me. Agli agenti di polizia non piace sentirsi nascondere le cose, specialmente se sono appena stati accarezzati contropelo dai federali locali. Anche se Walters aveva apprezzato il modo in cui gli avevo tolto dai piedi Marquez, sapeva che quell'uomo poteva ancora rendergli la vita difficile.

«Nel sithen ci sono cose molto pericolose. Una di esse stava per attaccare Galen. Io mi sono spaventata, tutto qui.» Mi voltai, sperando che Walters non mi facesse altre domande. Non ero in vena di rispondere, in quel momento. Continuavo a vedere il viso di Melangell. Frost giurava che gli occhi le sarebbero guariti se avesse potuto restare in Faerie, purché non nell'Anticamera della Mortalità, ma questo non mi sollevava molto se non fosse stato possibile curarla dell'ossessione amorosa per Aisling. Lasciarla in quelle condizioni era come condannarla a una tortura perenne.

Walters mi prese per un braccio. Non mi ero aspettata che mi toccasse. «Principessa Meredith, cosa mi sta...» La sua voce si spense, perché la manica su cui stava stringendo le dita era umida di sangue. Dovevo essere stanca, perché questo bastò per infrangere la mia concentrazione e il glamour si spense. Walters spalancò gli occhi nel vedere ciò che gli avevo nascosto.

Spostò lo sguardo sui suoi collaboratori, che però in quel momento erano occupati a raccogliere indizi senza l'uso dei loro apparecchi elettronici. La sua mano non mi lasciò il braccio. «Credo che dovremmo parlare», disse, con voce sorprendentemente calma.

«In privato», aggiunsi io.

Lui annuì.

«Lasci andare la principessa», ordinò Frost.

«Va tutto bene, Frost.» Precedetti Walters fino all'incrocio e per qualche passo lungo il corridoio laterale. Lastre di marmo bianco venato d'oro avevano sostituito la pietra grigia nel tratto dove Mistral e io ci eravamo abbandonati al sesso. Evidentemente ciò che avevamo sprigionato intorno era andato a modificare la natura del sithen. La regina non ne sarebbe stata felice, ma un problema alla volta.

Quando fummo da soli, a parte le mie guardie qualche passo più indietro, Walters disse: «Per favore, principessa, mi lasci vedere la realtà. Ho qualche difficoltà a capire una cosa, se i miei occhi me ne mostrano un'altra».

Era giusto tenerlo all'oscuro di ciò che non riguardava gli umani? Forse, ma quella notte ne erano già successe troppe. Ancora non sapevamo dove fosse scomparso Amatheon. Il calice brillava per la sua assenza, e nessuno sapeva se e dove sarebbe riapparso.



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